Ormai da diversi anni i temi legati ai Big Data ed ai Business Analytics (BD&BA) continuano ad attrarre crescente interesse sia da parte della comunità accademica che del mondo operativo. I due termini, pur essendo a volte utilizzati come sinonimi, fanno generalmente riferimento ad aspetti complementari. In particolare, i Big Data si riferiscono a fonti informative di origine prevalentemente esterna alle imprese, composte da dati di natura non necessariamente strutturata, spesso generati nell’ambito di applicazioni internet-based. I Business Analytics, invece, si riferiscono a modelli di elaborazione, di natura matematico-statistica, tramite cui può essere possibile “estrarre conoscenza” dall’enorme mole di dati disponibile, potenzialmente utile a supportare processi decisionali di varia natura.
Le caratteristiche dei BD&BA, nonché alcune delle criticità legate al loro utilizzo, sono sintetizzabili nelle famose 4-V: volume, varietà, velocità, veridicità.
Il volume fa riferimento alla sopra accennata possibilità di utilizzare basi di dati talmente ricche da superare la capacità dell’uomo di elaborarle individualmente; la varietà si riferisce all’ampiezza delle fonti informative da cui è possibile attingere dati utili; la velocità è legata ai metodi di elaborazione, tendenzialmente di tipo automatico; l’accuratezza rappresenta, infine, uno dei nei legati ai BD&BA, perché a causa dei meccanismi di elaborazione adottati e della natura dei dati sottoposti a processi di elaborazione, non risulta spesso semplice (o in molti casi possibile) per il destinatario dell’informazione, verificarne la correttezza e l’affidabilità.
Il presente volume raccoglie una serie di contributi sviluppati nell’ambito del progetto di ricerca dal titolo: “Big Data e Analytics: profili di controllo manageriale, organizzativi e giuridici”, che ha ricevuto il contributo da parte dell’Università di Pisa, nell’ambito dei Progetti di Ricerca di Ateneo, per il 2018.
Il progetto si poneva l’obiettivo di analizzare il tema dei BD&BA alcune delle numerose sfaccettature che lo caratterizzano, utilizzando in particolare approcci di ricerca coerenti con le discipline economico-aziendali e giuridiche, con conseguente impiego di molteplici metodi di ricerca, tra gli altri di natura esplicativa, interpretativa e applicativa.
In particolare, dal lato economico-aziendale nell’ambito del progetto sono stati analizzati casi-pilota in settori economici-chiave, a livello nazionale e locale. In quest’ottica, il terzo capitolo, scritto a quattro mani da Cappelli e Cavallini, propone una prima analisi dei dati, delle metodologie e delle tecniche analitiche che possono essere impiegati dalle aziende che operano nel settore della cantieristica navale al fine di supportare i processi di decision-making manageriali. Un tale studio risulta di significativa rilevanza a causa del ruolo che i Big Data possono avere per sostenere la competitività, l’efficacia e l’efficienza dei processi aziendali delle imprese che operano in questo contesto. Il capitolo quattro, scritto da Bernini, De Santis e Presti, fornisce un’approfondita analisi della letteratura relativa all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la creazione, lo sviluppo e la gestione del capitale intellettuale e delle sue componenti. Questo lavoro contribuisce a presentare come l’impiego delle più innovative tecniche dell’information and communication technology possa contribuire alla creazione del valore e del vantaggio competitivo, agendo direttamente sull’espansione e la condivisione della conoscenza e generando considerevoli riflessi positivi sul capitale relazione, umano e strutturale dell’azienda. L’ottavo capitolo, scritto in collaborazione tra Vermiglio e Zarone, si focalizza sul tema delle smart cities e di come determinate nuove tecnologie digitali potrebbero supportare meglio il processo di decision-making nell’ambito urbano. Questo studio favorisce una riflessione verso un maggiore impiego – finora carente – di queste innovazioni al fine di migliorare la gestione e la pianificazione urbana.
Sotto il profilo organizzativo, sono stati analizzati i profili professionali (ruoli e competenze) coinvolti nella gestione dei BD&BA, combinando casi esplorativi ad indagini più estensive di tipo esplicativo. Il secondo capitolo, scritto da Castellano e Del Gobbo, approfondisce e analizza la figura del controller nel contesto odierno, caratterizzato dal crescente impiego dei Big Data nell’ambito del controllo di gestione e per il supporto dei processi decisionali. In questo lavoro emerge come tale ruolo sia cambiato negli ultimi anni e quali siano le somiglianze e le differenze con la sempre più rilevante figura del data analyst. Il capitolo cinque, scritto da Giannini, fornisce un approfondimento rispetto agli effetti della digitalizzazione sulla supply chain. Nella parte conclusiva presenta il più moderno concetto di supply chain collaboration, la quale dipende direttamente dagli sviluppi in campo tecnologico e informatico degli ultimi anni. Nel nono capitolo, scritto da Leto, si presenta una revisione di quelle che sono le principali implicazioni relative all’applicazione degli strumenti di business intelligence e analytics nella sfera del management accounting. Nella parte conclusiva si espone una riflessione, con il supporto degli studi relativi al cambiamento organizzativo, di quali fattori potrebbero incidere, positivamente o negativamente, sull’adozione di questi strumenti per supportare i processi decisionali e gestionali.
Sotto il profilo giuridico, l’interesse del diritto amministrativo per i BD&BA ruota intorno alla relazione fra tre concetti fondamentali collegati ma non sovrapponibili: Open Data, Big Data e Open Government, per i quali si rendono necessari nuovi modelli per l’elaborazione delle politiche pubbliche, e rilettura dei fondamentali principi dell’azione amministrativa, quali il buon andamento, la trasparenza e l’economicità. Il primo capitolo, scritto da Luisa Azzena, fornisce un’attenta e approfondita analisi del tema dell’algoritmo e del suo impiego all’interno dei Big Data da un punto di vista strettamente giuridico. In questa analisi, viene fatto il punto sul livello di normazione raggiunto in Italia e all’estero, nonché sulle difficoltà specifiche relative a questo tema, fornendo anche delle riflessioni conclusive su come sarebbe opportuno muoversi in futuro in termini legislativi. Il capitolo sei, scritto da Manzetti, espone un’analisi dei processi di digitalizzazione nelle PA, con particolare riferimento all’attuazione del PNRR nel contesto nazionale ed europeo. Il contributo si chiude con delle riflessioni rispetto all’implementazione di tale piano nel più generale ambito dell’agenda europea. Il capitolo sette, scritto da Nugnes, riflette su come i Big Data e gli internet service provider possano avere effetti negativi sulla democrazia rappresentativa. Tale lavoro effettua quindi un’attenta analisi delle evoluzioni normative e legislative in questo campo, suggerendo che pur essendo stati fatti dei passi avanti, è necessario fare ulteriori interventi al fine di limitare i rischi per la democrazia.
Tutti i contributi offrono primi spunti di ricerca che sarà interessante approfondire in futuro.