Il diritto in azione.
Non è facile spiegare le ragioni di un’“ulteriore” collana giuridica in una stagione che ne vede una fioritura perfino eccessiva. Diventa, quindi, indispensabile esplicare alcune principali idee-guida, non dirette alla mera ricerca di “originalità”, ma finalizzate allo scopo di occupare uno spazio scientifico e culturale “utile”. In questo senso “Il Diritto in azione” ha di mira essenzialmente i seguenti obiettivi:
- - superamento degli steccati disciplinari per la realizzazione effettiva di un diritto “senza aggettivi”. In un’epoca di parcellizzazione del sapere e della prassi giuridica, è ancor più urgente una visione sistematica, che tuttavia non si risolva nell’annullamento della specificità delle materie: la collana avrà sezioni disciplinari, differenziate sul piano grafico, ma accomunate dal medesimo disegno di registrare e, se possibile, indirizzare il “movimento dell’ordinamento”, sempre più incline a valicare le consolidate distinzioni tra pubblico e privato, tra penale e civile, tra amministrativo e commerciale e così via;
- - attenuazione della differenza tra finalità pratica e scientifica: la tendenza invalsa è di concepire libri per i “professionisti” o di scrivere volumi per la dottrina, quasi a perpetuare un’inaccettabile frattura tra foro ed accademia, l’uno tutto preso a rincorrere l’ultima pronunzia giurisprudenziale, l’altra impegnata ad elaborare teorie difficilmente destinate a diventare orientamento applicato. I fatti dimostrano che la circolazione dei modelli tra la legge, la dottrina e la giurisprudenza è realmente complesso, nel senso che ora gli autori precedono il legislatore, ora i giudici assolvono ad un compito creativo, ora il legislatore compie scelte che impongono “correzioni” dei modi tradizionali di pensare gli istituti, le fattispecie, le materie;
- - flessibilità del modello editoriale: per le caratteristiche segnalate i volumi inseriti nella collana non avranno necessariamente la medesima struttura e le stesse connotazioni. Sicché con alcuni titoli si cercherà di fare il punto degli indirizzi invalsi in un determinato ambito, con altri si concentrerà l’attenzione su novità normative o giurisprudenziali, con l’auspicio di far coesistere un elevato livello di approfondimento con altrettanta capacità di “immediatezza” rispetto ai temi emergenti.
Non v’è dubbio che la sfida sia ambiziosa e che avrà bisogno di energie consolidate e di “forze fresche”, al contempo, per essere raccolta.
Ma proprio perché ponderata, la scelta della collana è sorretta dalla fiducia nella molteplice rete di relazioni scientifiche, professionali, accademiche ed umane maturate in questi anni, rispetto alle quali queste brevi note valgono già quale invito ad offerendum.