Tob. Collana di antropologia ed estetica giuridica
Nel prendere in conto il legame tra il giusto e il bello, l’antropologia del diritto, rispetto alla tradizione filosofica e giuridica del diritto naturale, introduce allo stesso tempo elementi di continuità e rottura, quanto alle modalità e finalità del discorso.
L’area semantica del termine biblico Tôb delinea un plesso di significati che articola l’indisponibile nesso del buono e del bello in riferimento all’istituzione – non all’estetizzazione – del giusto.
Il nodo tra l’estetico e l’etico viene così analizzato nella concretezza plurale di un “umano comune”, osservabile nelle relazioni sociali, giuridiche, politiche, economiche che configurano gli aspetti della contemporaneità in evoluzione.
La collana intende procedere, a piccoli passi, verso l’individuazione, in ambiti differenziati quali il rituale, l’artistico, il morale, il comunicativo e il tecnologico, del sistema di nomogrammi – scritture plurali del nómos – che presiede alle forme attuali del giuridico, ponendosi oltre la mera ripresa del rapporto tra morale e diritto, principi e prescrizioni, etica e pragmatica.