Ci sono incontri in cui singolari e imprevedibili eventi legano una persona all’altra in un destino comune. Quando ho conosciuto Giovanni Pino, docente della Scuola di specializzazione in diritto sindacale, del lavoro e della previdenza sociale presso l’Università di Roma La Sapienza, nel trien...
Ci sono incontri in cui singolari e imprevedibili eventi legano una persona all’altra in un destino comune. Quando ho conosciuto Giovanni Pino, docente della Scuola di specializzazione in diritto sindacale, del lavoro e della previdenza sociale presso l’Università di Roma La Sapienza, nel triennio 1993-1996, non potevo immaginare che, da lì ai successivi 30 anni, sarebbero nate una collaborazione professionale e un’amicizia (un vero privilegio, per me!) priva di ragioni specifiche, come tutte le vere amicizie, accompagnata al piacere di una frequentazione vissuta anche oltre l’ambiente lavorativo.
Si può dire che Giovanni Pino rappresenti la “memoria storica” della Commissione di garanzia, avendo egli avuto nella struttura tecnico-amministrativa dell’Autorità ruoli di primo piano, fin dalla sua istituzione: già dal 1991, con un incarico in qualità di esperto e poi, stabilmente, dal 1992. Durante la Presidenza di Gino Giugni (1996-2001) egli è stato Coordinatore e assistente del Presidente; successivamente, dal 2011 è stato nominato Capo di Gabinetto, ruolo mantenuto fino al suo congedo (mi augurerei solo formale) dall’Autorità.
Il contributo professionale di Giovanni Pino alle attività istituzionali in materia di conflitto collettivo nei servizi pubblici essenziali è noto a tutti gli esperti e gli operatori del settore. Come è stato evidenziato in vari scritti pubblicati in questo volume (tra gli altri, Mario Rusciano, Arturo Maresca, Domenico Carrieri), Giovanni ha svolto il suo ruolo in Commissione con il piglio dello “studioso”, essendo arrivato con il bagaglio del ricercatore, coniugando l’attività istituzionale con l’impegno di studio e ricerca. Questo impegno è testimoniato dalla sua vasta produzione scientifica, che conta monografie, curatele di volumi collettanei, numerosi saggi e articoli, non solamente sui temi del conflitto collettivo, ma del diritto del lavoro in generale. Produzione scientifica che gli ha anche valso opportuni riconoscimenti accademici.
Ma chi conosce bene Giovanni sa che le sue qualità professionali si esprimono attraverso una personalità eclettica e una gentilezza che rappresentano il suo vero punto di forza. L’aforisma di George Herbert «Living well is the best revenge» mi sembra la perfetta traduzione del suo stile, autenticamente ispirato ad un esemplare apprezzamento della Vita.
Si deve a Giovanni ed al suo appeal la corale partecipazione di tutti gli illustri studiosi che hanno accolto con entusiasmo e sincero affetto la mia proposta di contribuire all’elaborazione di un volume a lui dedicato. Proposta, naturalmente, subito condivisa dal Presidente Giuseppe Santoro-Passarelli e dagli altri componenti della Commissione di garanzia che hanno patrocinato la pubblicazione di questo volume.
I contributi qui pubblicati sono lo sviluppo e l’approfondimento di tematiche concernenti il diritto del lavoro e delle relazioni industriali, del diritto costituzionale, con particolare riferimento ai temi del conflitto collettivo. Ma soprattutto rappresentano un omaggio a Giovanni che, presso la Commissione di garanzia, è e sarà un punto di riferimento fondamentale per tutti gli operatori e gli amici che con lui hanno avuto l’opportunità di un incontro speciale.
A Giovanni Pino è dedicata questa raccolta di scritti e a lui va la mia gratitudine per la costante vicinanza umana e professionale dimostrata in tanti anni di comune lavoro.
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