Il manuale è stato concepito per offrire un quadro completo ed aggiornato del nostro sistema giuridico privatistico, nella sua prospettiva di “diritto vivente”. L’intento di accompagnare il lettore nel trascorrere dalla formazione universitaria alla vita professionale, anche in vista dell’eventuale preparazione di esami e concorsi post-universitari, si riflette nella struttura della trattazione. Il testo, così, si presenta arricchito, nelle note, oltre che dagli opportuni riferimenti alla normativa interna, sopranazionale e straniera, pure in un’ottica comparatistico-evolutiva, da un ampio esame delle dinamiche della giurisprudenza, onde consentirne l’approfondimento dello stato attuale, cogliendone, al contempo, radici e portata. Di qui l’attenzione prestata all’aggiornamento delle relative indicazioni, nella presente decima edizione compiuto in modo da rendere conto, in particolare, degli importanti interventi della Cassazione, soprattutto a Sezioni Unite, e della Corte Costituzionale, quali operati fino al luglio scorso.
Ciò, evidentemente, nello spirito dell’antica affermazione, secondo cui ubi societas ibi ius. Ogni comunità, infatti, ha bisogno del diritto per vivere pacificamente, assicurando il diritto le regole della convivenza civile necessarie per organizzare il presente e progettare il futuro, così nei rapporti esistenziali e sociali come nelle scelte economiche e operative. Il diritto rappresenta l’approdo e il crocevia delle tante articolazioni culturali della società, permeate di religione, economia, filosofia, scienza; anche i climi, penetrando spiriti e comportamenti, orientano le organizzazioni dei popoli: insomma il diritto esprime la vita stessa di una società.
È pure antica l’affermazione ex facto oritur ius. Nella sua essenza il diritto è un complesso di regole (c.d. norme giuridiche) che disciplinano le condotte umane in una comunità, secondo principi e valori nei quali la società storicamente si riconosce e intende muoversi. Il diritto proviene dall’uomo ed è in funzione dell’uomo, che, ad un tempo, è attivatore e destinatario delle norme giuridiche. La convivenza civile si nutre di una essenziale relazionalità sociale regolata dal diritto: già nella famiglia e poi nelle varie articolazioni comunitarie (scuola, lavoro, tempo libero); l’attuazione di molti interessi, implicando l’impiego di beni e mezzi, necessita della cooperazione tra gli uomini e della aggregazione in gruppi (associazioni, società, ecc.).
L’ordine di una comunità non è assicurato dal solo catalogo dei precetti giuridici, spesso non conosciuti, ma è sostenuto anche dal concorso di dettami etici, precetti religiosi, tradizioni di comportamenti, che attingono alla complessiva organizzazione sociale. Ad es., nelle famiglie, pulsa un complesso di valori ideali, costumi tramandati o attinti all’ambiente sociale, dettami religiosi, sentiti e vissuti con maggiore intensità e severità delle regole giuridiche e che, accanto a queste ultime, caratterizzano la complessiva vita della comunità familiare; nelle relazioni commerciali, operano prassi e consuetudini costantemente rispettate dai singoli operatori economici, avvertite addirittura con maggior rigore delle prescrizioni di legge: sono fasci di doveri che si intrecciano con la imperatività delle regole dell’ordinamento giuridico.