La teoria generale del diritto sembra schiudersi a nuove prospettive d’in¬dagine che pongono in discussione i temi tradizionali del diritto civile. Recenti studî testimoniano come uno degli àmbiti in cui più avvertito è il senso dell’invocato rinnovamento risulti quello dei vincoli che collegano più debitori o più creditori nei reciproci rapporti: «si tratta notoriamente di una delle aree che continuano a mostrarsi più sensibili alle divergenze fra giuristi e ai conflitti delle decisioni dei giudici». Essi rintracciano, com’è evidente, la propria concettuale matrice nella obligatio, la quale costituisce «il grande common core della tradizione di civil law, dal diritto romano fino ai modelli codificati in Francia e Germania».
Nonostante il ruolo cardinale assunto dalla obbligazione nella tradizione giuridica continentale, alcuni dei più rilevanti aspetti teorici, da cui discendono notevoli risvolti applicativi, risultano ancora immersi in categorie storiche, le quali, sebbene abbiano consentito di erigere architetture sistematiche complesse, paiono oggi inconciliabili con la moderna conformazione dell’idea di relazione innervante i vincoli che astringono più soggetti verso altri.
Nella segnata prospettiva, si combinano due argomenti interrelati che rivestono particolare significato se proiettati all’interno del rapporto obbligatorio: l’individuazione dei poteri creditorî nella solidarietà debitoria e la natura giuridica dell’adempimento.
La necessità di schematizzare le conoscenze giuridiche mediante una dogmatica dei concetti, tendenza che ha caratterizzato a lungo la scienza del diritto, ha contribuito a una cristallizzazione dell’obbligazione solidale. Collocata su una ideale linea di continuità con la tradizione del diritto romano, la solidarietà assurge a dispositivo di tutela del creditore, a cui, per tal via, sono conferiti i più ampî poteri nell’àmbito della fase attuativa del rapporto. Da qui il costante riconoscimento, in favore del creditore, della libera electio; il che riflette una concezione, storicamente radicata, secondo cui nelle obbligazioni solidali tale soggetto «ist gewissermaßen ein juristischer Pascha».
La centralità dell’interesse creditorio ha rinvigorito l’idea che la disciplina della solidarietà passiva debba declinarsi in senso conforme a una certa ratio, la quale, per il tramite dell’ampliamento dei patrimonî aggredibili e del particolare legame fra più obbligazioni, risponderebbe solo a una esigenza di protezione della parte (comunemente denominata) attiva del rapporto giuridico. L’essenzialità di un’indagine accentrata sulla valorizzazione del dato di esperienza induce però a imprendere il tentativo di svolgere una riflessione rinnovata su un tema classico, provando a cogliere quell’invito a «un ripensamento delle categorie ordinanti, anche più tradizionali e quindi apparentemente più solide».