Ha visto alfine la luce la legge di riforma della responsabilità sanitaria. Parto non poco sofferto, dietro i cui significanti, rappresentati da ciascuna delle disposizioni approvate in seconda lettura alla Camera, pare celarsi un chiaro significato, che tutto permea di sé la sile...
Ha visto alfine la luce la legge di riforma della responsabilità sanitaria. Parto non poco sofferto, dietro i cui significanti, rappresentati da ciascuna delle disposizioni approvate in seconda lettura alla Camera, pare celarsi un chiaro significato, che tutto permea di sé la silenziosa filosofia dell’intera riforma: l’Impero del Lebendesrecht (di forma e di sostanza) giurisprudenziale volge al tramonto, s’annuncia l’avvento della Repubblica della Norma positiva (né altro senso potrebbe attribuirsi a quel buffo calembour previsto, in guisa di singolare “norma di chiusura”, dal comma 5 dell’art. 7, malcelato presagio d’un’oscura minaccia: «le disposizioni del presente articolo costituiscono norme imperative ai sensi del codice civile»).
Una novella i cui echi paternamente consolatori della spaurita classe medica risuonano nel cuore pulsante dell’art. 7, atteso e agognato rimedio allo sguardo di Medusa della “medicina difensiva”, definitivo ritorno ad un salutare doppio binario di responsabilità (con cui parrebbe coniugarsi l’alta velocità del rito sommario), sperabile contenimento dei costi assicurativi, auspicato ridimensionamento dei temutissimi risarcimenti “non patrimoniali”.
Ecco un primo libro approfondito di analisi sia sistematica sia pratica, curato da Claudio Consolo. Tra i molti pregi che caratterizzano il volume “Il contenzioso sulla nuova responsabilità sanitaria (prima e durante il processo)” colpisce, in particolare, l’approccio culturale, prima ancora che giuridico, che tutti gli autori del volume riservano al tema della riformata responsabilità sanitaria. Approccio intelligente, sereno, costruttivo, rispettoso. E soprattutto consapevole. Consapevole delle immaginabili difficoltà, delle tante sirene, dei mille scogli su cui la riforma ha rischiato di infrangersi e naufragare. Consapevole della caratteristica prima e della prima necessità della politica, la mediazione tra interessi contrapposti. La composizione di conflitti tra interessi apparentemente irriducibili a sintesi.