Gli obiettivi del presente corso sono, allo stesso tempo, limitati ed ambiziosi. Limitati, sia per la ristretta cernita di argomenti trattati rispetto al vastissimo contenuto del diritto pubblico romano, esteso in un ambito temporale di circa tredici secoli (dalla metà circa dell’VIII secolo a.C....
Gli obiettivi del presente corso sono, allo stesso tempo, limitati ed ambiziosi. Limitati, sia per la ristretta cernita di argomenti trattati rispetto al vastissimo contenuto del diritto pubblico romano, esteso in un ambito temporale di circa tredici secoli (dalla metà circa dell’VIII secolo a.C. – alla morte di Giustiniano nel 565 d.C.), sia per la sua finalità prettamente didattica, che porta a semplificare al massimo i discorsi omettendo le numerose discussioni dottrinarie ed i riferimenti bibliografici. Ambiziosi, perché vorrebbero suscitare stimoli di riflessione nei discenti su certe radici storiche degli ordinamenti pubblicistici moderni, cogliendone spunti di comparazione, a riprova che non poche problematiche degli Stati moderni si trovano già nella lunga esperienza giuridica romana, anche se spesso con soluzioni diverse, e che le indagini storiche su di esse non devono avere come unico momento iniziale quello bassomedievale o quello della formazione degli Stati nazionali nel XVII-XVIII secolo.
Nell’auspicio che si possano realizzare, almeno in parte, questi più ambiziosi obiettivi, ho inserito alcuni precisi riferimenti a istituti, principi e regole pubblicistiche moderne, senza con questo voler operare alcun “salto” dal diritto romano a quello contemporaneo, omettendo il ruolo fondamentale e indispensabile svolto dal diritto “intermedio” e proto-moderno. Ho semplicemente pensato che potesse essere utile per chi intraprende una formazione giuridica conoscere punti di partenza e di arrivo di determinati concetti, comprendendo così l’importanza di collocarli nel loro svolgimento storico. Sempre con il medesimo auspicio ho lasciato, soprattutto in nota, stringati richiami alle fonti antiche per quanti volessero leggerle direttamente ed approfondirne i contenuti.
L’esposizione ricalca quella del mio Corso di diritto pubblico romano, già sperimentato da un decennio, con la suddivisione però in tre sole parti: la prima sulle forme di governo e sulla creazione di un apparato amministrativo, la seconda sulle fonti del diritto e la terza, infine, sul diritto penale, internazionale, amministrativo e finanziario. In ognuna mi sono proposto di trattare gli argomenti, a mio avviso, più seducenti per un futuro giurista: l’evoluzione di un sistema costituzionale non scritto; la pluralità e specificità delle fonti del diritto; la convivenza fra più piani ordinamentali all’interno di un ordinamento che resta comunque unitario; l’idea di codificazione e la sua attuazione concreta; taluni fondamenti del diritto penale e le garanzie riconosciute in sede del relativo processo; i rapporti internazionali; le forme di organizzazione territoriale, le questioni connesse alla concessione della cittadinanza, le strutture del sistema fiscale.