Il volume esamina le funzioni e le dinamiche evolutive del doppio grado di giudizio nel processo internazionale, muovendo dalla convinzione che esse forniscano una feconda, ancorché poco esplorata, chiave di lettura di talune tendenze caratterizzanti la funzione giurisdizionale nel diritto internaz...
Il volume esamina le funzioni e le dinamiche evolutive del doppio grado di giudizio nel processo internazionale, muovendo dalla convinzione che esse forniscano una feconda, ancorché poco esplorata, chiave di lettura di talune tendenze caratterizzanti la funzione giurisdizionale nel diritto internazionale contemporaneo.
L’analisi delle funzioni del doppio grado e del loro modo di interagire nei sistemi adottati come casi di studio consente di fare luce sulle modalità attraverso cui si manifestano e vengono assolte nel processo internazionale quelle esigenze che impongono di sacrificare la precoce o immediata definitività delle sentenze.
Una rilettura delle dinamiche di sviluppo del doppio grado alla luce delle sue ragioni “politiche” – vale a dire nell’ottica degli Stati che creano o aspirano a creare o modificare meccanismi di questo tipo – permette infine di svelare il carattere essenzialmente “divisivo” del doppio grado di giudizio se calato nel processo internazionale, nonché la sua idoneità a fungere da criterio di valutazione delle tensioni tra Stati e tribunali internazionali. Meccanismi ibridi, tentativi di riforma (riusciti, non riusciti o in corso), crisi istituzionali ovvero, più in generale, i complessi processi di configurazione e riconfigurazione del modello di doppio grado in un dato sistema costituiscono un indice di queste tensioni.
Pur non mancando, ove opportuno, riferimenti a meccanismi di seconda istanza incardinati in altri sistemi, i casi di studio oggetto dell’indagine sono l’arbitrato interstatale, l’arbitrato in materia di investimenti, il sistema di soluzione delle controversie dell’Organizzazione mondiale del commercio e la Corte europea dei diritti umani.