A distanza di cinque anni dalla presentazione della seconda edizione de “Ilprocesso civile”, e di un solo anno dalla pubblicazione del volume con il qualeavevamo già cercato di offrire una lettura sistematica delle riforme che a partiredal 2010 hanno profondamente inciso sulla normativa process...
A distanza di cinque anni dalla presentazione della seconda edizione de “Ilprocesso civile”, e di un solo anno dalla pubblicazione del volume con il qualeavevamo già cercato di offrire una lettura sistematica delle riforme che a partiredal 2010 hanno profondamente inciso sulla normativa processuale, la volontà riformatricedel nostro legislatore, intenzionato a perseguire ad ogni costo gli obiettividella efficienza e della rapidità del processo, ma poco incline ad interrogarsisulle reali cause del dissesto della giustizia civile, induce gli autori a pubblicare unnuovo volume, destinato a dare un quadro complessivo delle riforme legislative edelle sentenze della Corte costituzionale intervenute nell’intero quinquennio,con riferimento ai diversi modelli di tutela giurisdizionale e delle problematicheconcretamente emerse nella loro applicazione.L’intento è, ancora una volta, quello di offrire, non solo agli studenti, ma a tutti coloro che operano nel processo, e principalmente a magistrati ed avvocati, una lettura sistematica, coerente con l’obiettivo costituzionale di un processo giusto, efficiente e ragionevolmente rapido, di tutte le riforme medio tempore intervenute, comprensive di quelle, più recenti, che il legislatore ha ritenuto di potere accomunare sotto la suggestiva quanto insoddisfacente etichetta della «degiurisdizionalizzazione» (decreto legge 12 settembre 2014, n.132, convertito con modificazioni nella legge 10 novembre 2014, n. 162).Nell’analisi non è stato considerato il disegno di legge delega approvatodal Consiglio dei Ministri nella seduta del 10 febbraio 2015 che, come si apprende dal comunicato stampa diramato dalla Presidenza del Consiglio, “aveva già avuto un primo passaggio in Consiglio dei Ministri nell’ambito del più ampio pacchetto di provvedimenti relativi alla riforma della Giustizia” e sembrerebbe quindi riprendere lo schema didisegno di legge delega al Governo recante disposizioni per l’efficienza del processocivile elaborato ad opera della Commissione costituita con D.M. del Ministro dellaGiustizia del 27 maggio 2014 – diramato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministricon lettera del 18 novembre 2014 indirizzata a tutti i capi Ufficio Legislativo eal Ragioniere generale dello Stato – integrato con discutibili principi direttivi trattidalle considerazioni contenute nella relazione illustrativa allegata a detto schema. Da un lato, infatti, non è davvero possibile commentare un disegno di leggesulla sola base dei generici contenuti che dello stesso vengono annunciati tramitecomunicati stampa; dall’altro, quanto finora emerso fa seriamente dubitare chetale ennesima iniziativa possa effettivamente sfociare in una efficiente e razionaleriforma del processo civile.