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La prima parte del volume: “Cosa sono e che funzione hanno i princìpi”, è seguita dall’analisi di come si applica un principio: dalle valutazioni per cui un principio non può (in genere) applicarsi “immediatamente”, si passa ad affermare come la “regola” che viene individuata in sede di “applicazione” di un principio si determini attraverso un “bilanciamento” (con altri princìpi, pertinenti al caso) e come, in presenza di una “regola” (specifica) determinata dal legislatore, non sia possibile per il giudice effettuare un nuovo (e diverso) “bilanciamento” tra i princìpi rilevanti (salva la possibilità di sollevare la questione di legittimità costituzionale, in caso di ritenuto, insuperabile, contrasto con un principio costituzionale).
Nel susseguirsi dell’analisi si passa al conflitto tra principi (non bilanciabili) e al concorso (apparente) di principi, per poi analizzare il concetto di armonizzazione minima tra regole e principi.
Successivamente si prendono in considerazione la mancanza di trasparenza di clausole relative all’oggetto principale del contratto e il giudizio di vessatorietà: in tale prospettiva il capitolo affronta la vicenda delle cláusulas suelo secondo il canone del Tribunal Supremo spagnolo, in relazione alla “mancanza di trasparenza” come requisito sufficiente di vessatorietà della clausola.
L’armonizzazione ed il canone della “maggior tutela” per il consumatore aprono il quarto capitolo, mentre il quinto tratta del diritto delle Corti e della teoria dei contro limiti, con particolare attenzione al recesso del viaggiatore dal contratto di pacchetto turistico ai sensi dell’art. 12 dir. 2015/2302 UE.
Infine nella parte intitolata “Argomentazione per princìpi ed efficacia orizzontale dei diritti” si parla del giudice come “produttore di diritto” e della “costituzionalizzazione” dei rapporti privati, per concludere con le precauzioni da adottare per evitare il pericolo del “soggettivismo” giudiziale.