I family business rappresentano, senza dubbio alcuno, il modello d’impresa caratterizzante il tessuto produttivo di diversi Paesi, contribuendo, in misura rilevante, alla crescita economica e occupazionale. L’importanza di tali imprese per il sistema produttivo globale è testimoniata dai numero...
I family business rappresentano, senza dubbio alcuno, il modello d’impresa caratterizzante il tessuto produttivo di diversi Paesi, contribuendo, in misura rilevante, alla crescita economica e occupazionale. L’importanza di tali imprese per il sistema produttivo globale è testimoniata dai numerosi studi in materia, che hanno cercato di comprendere in che modo le imprese familiari sopravvivono nel tempo, in particolar modo nella delicata fase del ricambio manageriale, anche attraverso un’ottica di confronto rispetto alle imprese non familiari.
Il fenomeno del turnover manageriale è stato ampiamente indagato in letteratura con riferimento alla figura dell’amministratore delegato (AD), considerato un indicatore chiave della qualità del sistema di corporate governance, occupando un ruolo centrale nella definizione e nel coordinamento delle strategie aziendali.
Il turnover dell’AD, contemplando una rivisitazione delle regole di governance dell’intera organizzazione, costituisce un importante momento di discontinuità sia per le imprese familiari sia per le imprese non familiari, in grado di indurre, se non correttamente gestito, stati di default aziendale. Nelle imprese familiari, tuttavia, tale processo presenta criticità, specificità e implicazioni che possono essere anche molto differenti rispetto alle imprese non familiari.
La tendenza a preservare il carattere familiare della proprietà e del management spesso incoraggia l’attribuzione del ruolo di amministratore delegato a componenti della famiglia di controllo non adeguatamente preparati alla gestione del business, rinunciando così alla professionalità di manager esterni, percependo il loro ingresso nella governance come un’entrata ostile, in grado di compromettere la capacità di controllo del business e di attivare profondi cambiamenti culturali.
Tuttavia, qualora si riscontri un deficit di competenze nella figura dell’AD familiare, il trasferimento di un ruolo così apicale a professionisti esterni potrebbe rivelarsi una scelta strategica dovuta e necessaria, soprattutto se si considera quale scenario quello dei mercati quotati, dove le performance dei soggetti cui sono demandate, in ambito societario e aziendale, le maggiori responsabilità, sono oggetto di costante valutazione da parte degli analisti finanziari. In particolare, nel contesto dei mercati quotati, l’amministratore delegato è considerato il principale responsabile dei risultati aziendali e le sue decisioni, per tali ragioni, guidano il rendimento dei titoli azionari.