La direttiva 2019/771/UE del 20 maggio 2019 “relativa a determinati aspetti dei contratti di vendita di beni”, ha abrogato e sostituito, a vent’anni di distanza dalla sua entrata in vigore, la direttiva 99/44/CE del 25 maggio 1999 concernente “taluni aspetti” della vendita di beni di consu...
La direttiva 2019/771/UE del 20 maggio 2019 “relativa a determinati aspetti dei contratti di vendita di beni”, ha abrogato e sostituito, a vent’anni di distanza dalla sua entrata in vigore, la direttiva 99/44/CE del 25 maggio 1999 concernente “taluni aspetti” della vendita di beni di consumo e delle garanzie ad essi relative, recepita nell’ordinamento italiano da un insieme disposizioni inizialmente inserite nel codice civile (art. 1519 bis ss.) e successivamente trasposte nel codice del consumo (art. 128 ss.).
Con l’approvazione della direttiva 2019/771/UE, della ”gemella” direttiva 2019/770/UE relativa ai contratti b-to-c per la fornitura di servizi digitali e contenuti digitali e della successiva direttiva 2019/2161/UE del 27 novembre 2019, rivolta alla modernizzazione e al potenziamento dell’enforcement del diritto europeo dei consumatori, è stato completato l’ambizioso programma di riforma integrale del diritto UE dei contratti dei consumatori, avviato dalla Commissione UE all’inizio di questo millennio e incentrato sull’abbandono della tecnica dell’armonizzazione c.d. “minimale” e sul passaggio all’armonizzazione “massima” delle legislazioni nazionali dei Paesi membri.
Numerose, e di rilevantissimo impatto sia teorico che pratico, sono le modificazioni e le integrazioni apportate dalla direttiva 2019/771/UE alla disciplina dei contratti di vendita mobiliare stipulati da professionisti con consumatori.
Queste innovazioni sono state oggetto di una attenta analisi e di un vivace confronto nel corso di un convegno svoltosi nel giugno del 2021, organizzato nell’ambito delle iniziative scientifico-didattiche del dottorato di ricerca in Diritto dell’Unione europea e ordinamenti nazionali istituito presso l’Università di Ferrara. Il convegno si proponeva di affrontare le delicate sfide poste al legislatore nazionale dalla necessità di dare attuazione alla direttiva 2019/771/UE: per un verso, al fine di preparare il terreno alle numerose novità che quest’ultima ha introdotto nella regolamentazione delle vendite mobiliari business to consumer; per altro verso, allo scopo di fornire (anche attraverso la formulazione di proposte di redazione del testo delle disposizioni di recepimento) un contributo costruttivo al difficile compito cui il Governo era stato chiamato dalla l. 22 aprile 2021, n. 53 (Legge di delegazione europea 2019-2020), che lo aveva delegato a predisporre ed adottare il decreto legislativo necessario per il recepimento della direttiva senza fissare alcun criterio speciale ad hoc per l’esercizio della delega così conferita.
Inopinatamente, già nel luglio del 2021 veniva peraltro approvato dal Consiglio dei Ministri lo schema preliminare di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2019/771/UE, predisposto dal Ministero della Giustizia: il relativo testo sarebbe stato successivamente approvato in via definitiva, senza alterazioni, in una riunione del Consiglio dei Ministri svoltasi nell’ottobre del 2021.
L’obiettivo originariamente perseguito dal Convegno, in vista della pubblicazione dei relativi atti, è così inevitabilmente mutato. I contributi raccolti in questo volume, infatti, pur muovendo dalla considerazione e dall’interpretazione del testo della direttiva UE, sono dedicati all’analisi e all’approfondimento delle molteplici e complesse questioni interpretative ed applicative suscitate dalle disposizioni degli artt. 128-135 septies del codice del consumo – integralmente novellate dal d.lgs. novembre 2021, n. 170, che ha dato attuazione nell’ordinamento italiano alla direttiva 2019/771/UE – e all’impatto sistematico che l’introduzione di tali disposizioni è destinato ad avere nel nostro diritto interno dei contratti, ormai connotato – quanto alla categoria “transtipica” dei “contratti per la fornitura di cose mobili” – dalla presenza di due regimi normativi completamente diversi e autonomi: da un lato, quello tradizionale del codice civile, che continua a governare i contratti conclusi fra professionisti o fra consumatori; dall’altro, quello “speciale”, di derivazione europea, affidato al codice del consumo, che governa in modo tendenzialmente completo ed esaustivo i contratti stipulati da professionisti con consumatori, ormai quasi interamente sottratti al codice civile.
Ad integrazione dei contributi inseriti nel volume, il lettore potrà consultare, in una apposita Appendice pubblicata on line, il testo della direttiva (UE) 2019/771 e dei novellati artt. 128 ss. cod. cons.
Augurandomi che questo volume possa costituire un utile punto di riferimento per quanti si troveranno ad interpretare ed applicare la nuova disciplina, desidero rivolgere un sentito e profondo ringraziamento ai colleghi e alle colleghe che con entusiasmo, impegno e dedizione hanno aderito a questo progetto di ricerca, offrendo il loro prezioso contributo sia in occasione del convegno ferrarese sia ai fini della realizzazione di questo volume.