La decisione, con Katrin Martucci e Filippo Murino, di cimentarci nella traduzione del Gesetz zur Modernisierung des Personengesellschaftsrechts (Personengesellschaftsrechtsmodernisierungsgesetz – MoPeG), e così di avviare una esperienza tanto entusiasmante quanto impegnativa, è maturata all’esito di alcune riflessioni: in effetti, per un canto e dall’angolo visuale del dato empirico, le società di persone sono, in Italia, assai diffuse [nel 2019 ben 604.303, le s.r.l. essendo 954.782 e le s.p.a. 26.823: dati leggibili in G. ZANARONE, La s.r.l. A vent’anni dalla Riforma del diritto societario, Milano, 2023, p. 34]; per l’altro, la discussione teorica ed i casi litigiosi sono, quella, discontinua e, questi, “nascosti” da una dimensione di accesso al pubblico degli operatori o dei curiosi tutta centrata sulle società di capitali, pure, si direbbe, stante la specializzazione della competenza giudiziaria, in vero poco intellegibile, limitata alle società di capitali [art. 2, comma 2°, d.l. n. 1/2012]; similmente, quasi rarefatte nel magma informe dell’intervento normativo episodico e contingente sono le disposizioni, giunte all’entrata in vigore [da parte dunque i progetti elaborati dalla Commissione Di Sabato e dalla Commissione Rovelli], che dal 1942 ad oggi hanno coinvolto, per lo più indirettamente, le società di persone [sono, essenzialmente e limitandosi al codice civile, a cagione del d.lgs. n. 14/2019 e successive modificazioni ed integrazioni, Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, gli artt. 2086, comma 2°, 2257, comma 1°, 2272, n. 5-bis, 2288, 2308; indirettamente, a cagione del d.lgs. n. 6/2003, la Riforma organica della disciplina delle società di capitali e società cooperative, gli artt. 2361, comma 2°, 2497 ss., 2498 ss., 2501 ss., 2506 ss. nonché l’art. 111-duodecies disp. att.; soppressi sono stati, poi, i commi 2° dell’art. 2298, 3° dell’art. 2299 e 2° dell’art. 2309, quale «Ulteriori semplificazioni in materia societaria», art. 33 l. n. 340/2000]. Episodico e contingente è stato quell’intervento anche per l’assenza, nel settore delle società personali, dell’impulso normativo uniforme dell’Unione europea.
Eppure, forse, alcune regole potrebbero apparire meritevoli di ripensamento: così sull’integrazione delle società di persone nel sistema pubblicitario del Registro delle imprese, sulle tecniche decisionali e sulle relative impugnazioni, sulla nullità della società, sulle azioni di responsabilità (pure in relazione ad una eventuale actio prosocio), sul socio d’opera, sull’interdizione all’uso della società per il mero godimento, sulla circolazione della partecipazione sociale mortis causa.
Tradurre la riforma tedesca, allora, ci è apparsa come una opportunità, da cogliere, per contribuire a rendere attuale e, per così dire, “stabile” quella discussione; la nostra sensazione di inadeguatezza a tanto non si è tramutata nella desistenza, avendo avuto la fortuna di essere accompagnati e guidati dall’au¬torevolezza di Carlo Angelici, Peter Kindler e Paolo Spada che la traduzione introducono, rendendo evidenti gli aspetti più significativi, per il giurista italiano, di un percorso legislativo risalente al 2020 [M. SPERANZIN, Diritto comparato e società di persone: la riforma tedesca, in Riv. soc., 2022, p. 393 ss.].
Da costante punto di riferimento è stato, poi, Giuseppe Benedetto Portale: Pensatore e Maestro che sul diritto tedesco e, naturalmente, non solo ci ha illuminato.
Del MoPeG, abbiamo tradotto anche regole “estranee” al Bürgerliches Gesetzbuch ed al Handelsgesetzbuch; regole selezionate sulla base dell’incidenza del nuovo sull’ambiente normativo tedesco.
Le note di traduzione danno conto delle tante scelte che, faticosamente, abbiamo fatto, cercando, peraltro, di assicurare, nella traduzione, quella costanza semantica e coerenza dei significati che ad un atto normativo avente forza di legge e, per di più ad un “codice”, si deve quando ci si colloca dal punto di vista del legislatore; e, dunque, nell’invarianza del significato precettivo, contenendo, il più possibile, stile del linguaggio e convinzioni teoriche personali, essendo l’uno e le altre soggette inevitabilmente all’arbitrio. Il più possibile e non sempre, dicevo: così, esemplarmente, abbiamo tradotto Gewinn sempre al plurale; oppure wenn a volte “se”, altre volte “quando”, altre ancora “qualora”; e abbiamo, sovente, soppresso lemmi che nella traduzione di “arrivo” ci sono apparsi inutili perché esclusivamente ripetitivi.