Con la legge sulle investigazioni difensive il processo penale ha vissuto un momento di completamento della sua impostazione complessiva, la quale, come è noto, ha visto nei caratteri del modello accusatorio i propri principi ispiratori. Soltanto intravista nella versione originaria del codice proc...
Con la legge sulle investigazioni difensive il processo penale ha vissuto un momento di completamento della sua impostazione complessiva, la quale, come è noto, ha visto nei caratteri del modello accusatorio i propri principi ispiratori. Soltanto intravista nella versione originaria del codice processuale, per di pià¹, relegata nell'ambito di una norma generale collocata in sede di legislazione di attuazione, la necessità di predisporre un complesso organico di norme regolatrici dei diritti, delle facoltà e, anche, dei doveri del difensore investigante ha trovato puntuale soddisfacimento in una legge, l. 7 dicembre 2000, n. 397, tanto complessa quanto ricca di spunti problematici che, a distanza di anni, ancora alimentano discussioni in ambito dottrinario ed attendono sicuri approdi nel contesto giurisprudenziale. Quanto, invece, definitivamente sistematizzato, o, almeno, cosà sembra, dalla Suprema Corte ha determinato, in parte, una rivisitazione del ruolo, delle funzioni, dei profili di responsabilità penale del difensore. Laddove, infine, la disciplina normativa delle investigazioni difensive è stata esaminata dalla Corte costituzionale, con riferimento, soprattutto, alle relazioni intercorrenti con il giudizio abbreviato, si è prodotto un risultato utilizzativo che, a quanto pare, pone in discussione, delle relative emergenze, la piena efficacia probatoria.