Il volume offre una lettura critica delle principali novità in tema di intercettazioni di comunicazioni. Dopo anni di infruttuosi tentativi riformistici, il d. lgs. 216/2017 è intervenuto nella controversa ma¬teria con alcune significative novità. Da un lato, si è int...
Il volume offre una lettura critica delle principali novità in tema di intercettazioni di comunicazioni. Dopo anni di infruttuosi tentativi riformistici, il d. lgs. 216/2017 è intervenuto nella controversa ma¬teria con alcune significative novità. Da un lato, si è inteso rafforzare il diritto alla riservatezza delle persone intercettate.
Ciò ha comportato interventi novellistici su numerose norme disseminate nel codice di rito: da quelle riguardanti il segreto investigativo e la pubblicazione degli atti processuali, a quelle concernenti la motivazione dell’ordinanza cautelare, a quelle riguardanti l’accesso della difesa al materiale intercettato, a quelle, infine, concernenti la documentazione e la conservazione in archivio separato dei risultati dell’intercettazione reputati irrilevanti.
D’altro lato, il citato decreto legislativo ha cercato di disciplinare l’uso investigativo dei cosiddetti captatori informatici. La novità tecnologica – di grande efficacia per molte operazioni di polizia – imponeva da tempo un intervento ordinatore del legislatore, considerati i diritti individuali in gioco.
Sotto questo profilo, la riforma appare incompleta, limitandosi a regolare l’uso di tali captatori ai soli fini di effettuare “intercettazioni ambientali di dispositivi portatili”.
In realtà, come emerge dagli studi presentati nel presente volume, le potenzialità di questa nuova tecnica investigativa superano di gran lunga la finalità regolata, sicché è facile prevedere che nel prossimo futuro il legislatore dovrà tornare su questa specifica parte della riforma.